
La riabilitazione pavimento pelvico contempla tutti gli interventi terapeutici che non includono il ricorso alla farmacoterapia o alla chirurgia. Con detto termine si fa riferimento non solo alle terapie fisiche e chinesiterapiche perineali, ma anche ai programmi di rieducazione minzionale, alle terapie complementari ed agli ausili urologici. Certamente la riabilitazione perineale in senso stretto comprende essenzialmente la chinesiterapia perineale (pelvic floor muscle training o PFMT), il biofeedback (BFB), la stimolazione elettrica funzionale (SEF), l’utilizzo eventuale dei coni vaginali e il ricorso ai programmi di rieducazione minzionale. Si deve a Arnold Kegel la riscoperta in chiave moderna della riabilitazione perineale. Da allora, dopo oltre un trentennio di oblio, le tecniche di riabilitazione perineale si sono affermate progressivamente in vari paesi sì da meritare un riconoscimento in ambito scientifico da parte dell’International Continence Society (ICS) nel 1992 e, soprattutto, dall’International Consultation on Incontinence (ICI) nel 1998 che, nella sua elaborazione degli algoritmi diagnostico- terapeutici dell’incontinenza urinaria, indicava il pelvic floor muscle training quale primo approccio terapeutico alla incontinenza urinaria (IU). Inoltre, con gli anni le indicazioni si sono estese alla riabilitazione per patologie colon-proctologiche come l’incontinenza fecale, la sindrome del muscolo pubo-rettale paradosso ed il dolore pelvico cronico. Il trattamento riabilitativo si basa sulla individuazione dei meccanismi fisiopatologici alla base della disfunzione primitiva vescico-sfintero-perineale o più in generale sulla meccanica addomino-perineale. Considerando vescica, uretra e perineo una unità funzionale, il trattamento presuppone una integrità, almeno parziale, degli archi riflessi sacrali, una buona compliance da parte della paziente e un terapeuta/ educatore ben addestrato. L’obiettivo della riabilitazione perineale è mirato a mantenere una valida ed attiva funzione muscolare del gruppo dell’elevatore dell’ano al fine di preservare la continenza urinaria, aiutare le strutture fascio-legamentose nella funzione di supporto dei visceri pelvici, permettere una buona attività sessuale e prevenire od attenuare condizioni cliniche quali il dolore cronico pelvi-perineale. Una muscolatura perineale allenata potrebbe essere meno suscettibile alle lesioni e, comunque, sembrerebbe più agevole il suo recupero in virtù di pattern motori già acquisiti.
Indicazioni riabilitazione pavimento pelvico
• incontinenza urinaria;
• incontinenza fecale;
• sindrome da defecazione ostruita;
- trattamento pre e post-operatorio nella chirurgia pelvica;
- trattamento post partum.
Le metodiche di cui si avvale la riabilitazione perineale sono la Chinesiterapia pelvi-perineale (CPP), il Biofeedback (BFB) e la Stimolazione Elettrica Funzionale (SEF).
Chinesiterapia pelviperineale
Si fonda sull’esercizio terapeutico dei muscoli del pavimento pelvico.
Il primo passo è la presa di coscenza della propria area perineale. Una volta che la persona ha la consapevolezza del proprio perineo , bisogna esercitarsi ad escludere l’aiuto dei muscoli definiti “accessori” che vengono utilizzati impropriamente.
In altre parole si tratta di eseguire una serie di esercizi mirati a incrementare la forza dei muscoli del pavimento pelvico. Le aree coinvolte sono la vagina, l’ano o entrambi.
Biofeedback pelvico
La tecnica riabilitativa del biofeedback (e la parola può spaventare) è un metodo efficace e molto immediato di riabilitazione che permette una rieducazione dei muscoli del pavimento pelvico.
Grazie ad una sonda, che è in grado di rilevare la pressione muscolare, inserita nell’ano o in vagina, si può visulaizzare in un monitor la capacità di contrazione e rilassamento della muscolatura. Infatti come dice il nome stesso, permette di avere un immediato feedback (ritorno) dell’attività compiuta. Questa tecnica permette di riprendere la consapevolezza dei nostri muscoli e delle loro attività.
Stimolazione elettrica funzionale (SEF)
LA SEF è forse la tecnica più antica ( si crede fosse già utilizzata già agli inizi del 900) e consiste nell’applicare un tipo particolare di corrente elettrica ai muscoli interessati . ( molto simile all’elettrostimolazione degli atleti) .La SEF incrementa il tono della muscolatura sfinteriale del perineo ed influisce sul profilo pressorio uretrale. Inibisce l’iperattività detrusoriale normalizzando l’attività di stiramento dei recettori della muscolatura perineale e facilita la presa di coscienza dei muscoli perineali