Obesità-dr Marco Franceschin

OBESITÀ

Per obesità si intende un peso corporeo in eccesso, ovvero un indice di massa corporea ≥ 30 kg/m2. Le complicanze comprendono patologie cardiovascolari (in particolare in persone con eccesso di grasso addominale), diabete mellito, alcuni tumori maligni, colelitiasi, fegato grasso, cirrosi epatica, artrosi, disturbi dell’apparato riproduttivo maschile e femminile, disturbi psicologici e, per persone con un indice di massa corporea ≥ 35, decesso prematuro. La diagnosi si basa sull’indice di massa corporea. Il trattamento comprende la modifica delle abitudini di vita (p. es., la dieta, l’attività fisica e il comportamento) e, per alcuni pazienti, l’assunzione di farmaci o la chirurgia bariatrica (per la perdita di peso).

Le cause dell’obesità sono, probabilmente, multifattoriali e includono la predisposizione genetica. Infine, l’obesità risulta da uno squilibrio di lunga data tra l’energia consumata e l’energia spesa, includendo il suo utilizzo per i processi metabolici basali e il dispendio energetico dovuto all’attività fisica. Tuttavia, molti altri fattori sembrano aumentare la predisposizione di una persona all’obesità, compresi gli interferenti endocrini (p. es., bisfenolo A), il microbioma intestinale, i cicli sonno/veglia e i fattori ambientali.

Obesità- Fattori genetici

L’ereditarietà dell’indice di massa corporea è del 66% circa. I fattori genetici possono influire sui molti recettori e molecole di segnale utilizzati da regioni dell’ipotalamo e dal tratto gastrointestinale per la regolazione dell’apporto alimentare (vedi la barra laterale Vie di regolazione dell’assunzione di cibo). I fattori genetici possono essere ereditati oppure essere il risultato di condizioni intrauterine (il cosiddetto imprinting genetico). Di rado, l’obesità deriva da livelli alterati di peptidi che regolano l’assunzione di cibo (p. es., la leptina) o da anomalie dei loro recettori (p. es., il recettore della melanocortina-4). Anche i fattori genetici regolano il dispendio energetico, inclusi il metabolismo basale, la termogenesi indotta dalla dieta e la termogenesi associata all’attività involontaria. I fattori genetici possono avere una maggiore influenza sulla distribuzione del grasso corporeo, soprattutto di quello addominale (che aumenta il rischio di sindrome metabolica), che non sulla quantità totale.

Obesità- Fattori ambientali

Si acquista peso quando l’assunzione calorica supera il fabbisogno energetico. Le dimensioni delle porzioni e la densità energetica degli alimenti costituiscono

  • Dimensioni della porzione
  • Densità energetica del cibo

Alimenti ad alto tenore calorico (p. es., prodotti trasformati), diete ad alto contenuto di carboidrati raffinati e il consumo di bibite analcoliche, succhi di frutta e alcolici favoriscono l’aumento di peso. Le diete con una grande quantità di frutta e verdura fresca, fibre, carboidrati complessi e proteine magre riducono al minimo l’aumento di peso.

Uno stile di vita sedentario favorisce l’aumento di peso.

Obesità – Fattori di regolazione

L’obesità, il fumo materno prenatale e un ritardo di crescita intrauterino possono disturbare la regolazione del peso e contribuire a ottenere peso durante l’infanzia e oltre. Un’obesità che perdura oltre la prima infanzia rende più difficile la successiva perdita di peso.

Anche la composizione del microbioma intestinale sembra essere un fattore importante; l’uso precoce di antibiotici e altri fattori che alterano la composizione del microbioma intestinale possono favorire l’aumento di peso e l’obesità più tardi nella vita (1).

L’esposizione precoce agli obesogeni, un tipo di sostanza chimica perturbatrice endocrina (p. es., fumo di sigaretta, bisfenolo A, inquinamento atmosferico, ritardanti di fiamma, ftalati, policlorobifenili) può alterare i punti di controllo metabolici attraverso l’epigenetica o l’attivazione nucleare, aumentando la propensione allo sviluppo dell’obesità.

Gli eventi avversi o l’abuso durante la prima infanzia aumentano il rischio di diversi disturbi, tra cui l’obesità. Gli studi sugli eventi avversi infantili del Centers for Disease Control and Prevention hanno dimostrato che la storia infantile di abusi verbali, fisici o sessuali ha predetto un aumento dell’8% del rischio di indice di massa corporea ≥ 30 e del 17,3% di indice di massa corporea ≥ 40. Alcuni tipi di abuso comportavano il rischio maggiore. Per esempio, l’abuso verbale frequente ha avuto il più grande aumento del rischio (88%) per l’indice di massa corporea > 40. Essere spesso colpiti e feriti aumentava il rischio di indice di massa corporea > 30 del 71%. I meccanismi citati per l’associazione tra abuso e obesità comprendono i fenomeni neurobiologici ed epigenetici.

Circa il 15% delle donne aumenta permanentemente ≥ 9 kg a ogni gravidanza.

Un sonno insufficiente (di solito considerato < 6-8 h/notte) può provocare un aumento di peso dovuto alle modificazioni dei livelli degli ormoni della sazietà che favoriscono la fame.

I farmaci, tra i quali i corticosteroidi, litio, antidepressivi tradizionali (triciclici, tetraciclici e inibitori delle monoaminossidasi), benzodiazepine, anticonvulsivanti, tiazolidinedioni (p. es., rosiglitazone, pioglitazone), beta-bloccanti e farmaci antipsicotici possono causare aumento di peso.

Di rado, l’aumento di peso è causato da una delle seguenti patologie:

  • Danni cerebrali dovuti a un tumore (specialmente un craniofaringioma) o a un’infezione (in particolare se interessa l’ipotalamo) che possono stimolare il consumo di calorie in eccesso
  • Iperinsulinismo causato da tumori pancreatici
  • Ipercortisolismo causato dalla sindrome di Cushing, che produce un’obesità prevalentemente addominale
  • Ipotiroidismo (raramente causa di un aumento di peso notevole)

Disturbi alimentari

Almeno 2 modelli patologici alimentari possono essere associati all’obesità:

  • Il disturbo da alimentazione incontrollata è caratterizzato dal consumo di grandi quantità di cibo in breve tempo accompagnato da un soggettivo senso di perdita di controllo durante l’attacco e da un successivo senso di angoscia. Questo disturbo non comprende comportamenti compensatori, come il vomito. Il disturbo da alimentazione incontrollata si verifica in circa il 3,5% delle donne e il 2% degli uomini durante la loro vita e in circa il 10-20% delle persone che entrano nei programmi di riduzione del peso. L’obesità è generalmente grave, si acquistano o si perdono frequentemente grandi quantità di peso e sono presenti disturbi psicologici evidenti.
  • La sindrome della fame notturna consiste in anoressia mattutina, iperfagia serale e insonnia, accompagnate da pasti nel mezzo della notte. Dopo il pasto serale viene consumato un quantitativo di cibo pari ad almeno il 25-50% dell’assunzione giornaliera. Circa il 10% delle persone in cerca di trattamento per obesità grave può presentare questo disturbo. Raramente, un disturbo simile viene indotto dall’uso di ipnotici come lo zolpidem.

Quadri simili, ma meno gravi, probabilmente contribuiscono all’aumento di peso in un maggior numero di persone. Per esempio, mangiare dopo il pasto serale contribuisce all’aumento di peso di molte persone che non soffrono di fame notturna.